Come si mangia il tamarindo

Come si mangia il tamarindo
Come si mangia il tamarindo

Il Tamarindus indica, anche detto dattero d’India, è un albero originario del Sud Africa ma coltivato anche in Sud America ed Asia meridionale.

La pianta del tamarindo può raggiungere anche un’altezza di 30 metri ed un diametro di circa 7 metri, mentre i suoi omonimi frutti hanno dei baccelli curvi di colore marrone che misurano circa 15 cm e che maturando diventano sempre più secchi. All’interno di questi ultimi c’è una polpa leggermente aspra che avvolge il seme del tamarindo, o meglio, i vari semi.

In antichità il tamarindo era già particolarmente diffuso per le sue tante proprietà curative e veniva maggiormente impiegato per debellare la febbre reumatica, la dissenteria e la malaria.

Ancora oggi il tamarindo è conosciuto per i suoi valori nutrizionali ed i benefici che apporta all’organismo, la sua polpa infatti viene consumata per la preparazione di sciroppi, in Italia, e per realizzare salse, minestre, zuppe e piatti di accompagnamento al riso, all’estero.

Come scegliere il tamarindo

Il tamarindo può essere acquistato nei negozi di frutta esotica oppure in un supermercato ben fornito.

Per acquistare un buon tamarindo è indispensabile controllare che:

-I baccelli siano integri, privi di rotture

-Una volta presi in mano, abbiano il loro peso e non risultino leggeri e quindi vuoti

-La polpa non abbia un odore troppo forte ed acre

-La polpa abbia un sapore leggermente aspro e mai acido

Come pulire il tamarindo

Dopo la fase di acquisto bisognerà passare ovviamente alla fase di pulizia.

Ecco in che modo pulire il tamarindo:

Fase 1. Spezzate la scorza esterna ed estraete, con le mani, la polpa appiccicosa.

Fase 2. Estraete da quest’ultima gli scuri semi.

2 pulire tamarindo

Consiglio: per una questione di praticità è possibile far bollire i baccelli, liberando così la polpa.

Come si mangia il tamarindo

Con le sue circa 240 calorie per 100 grammi di prodotto, il tamarindo può essere consumato sia puro (quando ha una polpa ben matura) che unito ad altri ingredienti.

Molto preparato è infatti lo sciroppo di tamarindo e la marmellata di tamarindo ma tra i piatti più famosi spiccano soprattutto quelli dove il tamarindo viene impiegato come spezia per insaporire le zuppe di legumi e riso. Non mancano inoltre le ricette in cui lo si vede abbinato con il pollo, il pesce, le verdure, oppure a fare da protagonista in diverse salse, come ad esempio nel caso della famosa salsa Worcester.

A chi non ha mai provato il tamarindo non possiamo che suggerire la ricetta per fare lo sciroppo e la salsa:

 

Sciroppo al Tamarindo

Ingredienti 800 gr di polpa di tamarindo, 2 l di acqua, zucchero q.b.

In una pentola portate l’acqua all’ebollizione. Aggiungete quindi la polpa del tamarindo e continuate a far bollire, a fiamma dolce, per 15 minuti. Spegnete la fiamma, filtrate ed aggiungete il doppio del suo peso in zucchero. Rimettete il tutto sul fuoco, fate bollire per 30 minuti e successivamente fate raffreddare. Trasferite lo sciroppo ottenuto nelle bottiglie a chiusura ermetica ed utilizzatelo per preparare delle granite, diluendolo in acqua oppure mettendolo in freezer per fare il ghiacciolo al tamarindo.

 

Salsa Tamarindo

Ingredienti 250 gr di tamarindo, 1 cucchiaino di zucchero, 1 cucchiaino di succo di limone, 1 cucchiaino di aglio liofilizzato, sale, 100 ml di acqua

Pulite il tamarindo e recuperatene la polpa. Trasferitela ora in un pentolino con zucchero, suco di limone, aglio, sale ed in ultimo l’acqua. Mescolate gli ingredienti e spostate il pentolino sul fuoco facendo addensare con l’ebollizione. Utilizzate la salsa ottenuta per ricoprire la carne, lasciate riposare il tutto in frigorifero e trasferite successivamente in padella con un po’ di olio e le verdure pulite e tagliate.

5 cuocere tamarindo

Come conservare il tamarindo

Il tamarindo, il linea generale, può essere conservato per lungo tempo.

I suoi baccelli freschi, infatti, si mantengono per circa 20-22 giorni.

La pasta e lo sciroppo, invece, una volta aperti si mantengono in frigorifero per circa 5 mesi.

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