Frutta secca

Nel linguaggio comune, per frutta secca, in genere intendiamo gli anacardi, le arachidi, le castagne secche, le mandorle, le nocciole, le noci ( e quelle del Brasile), le noci di macadamia, le noci pecan, i pinoli ed il tamarindo, ma in realtà si tratta di semi, per frutta secca, dovremmo intendere esclusivamente la frutta essiccata e conservata intera o a pezzi.

La frutta fresca essiccata, generalmente viene venduta nei chioschetti, in occasione di fiere e sagre o nei mercatini rionali. I frutti essiccati più amati  sono fichi, datteri e prugne secche, molto apprezzate soprattutto nelle tavolate natalizie, poi la frutta esotica essiccata, in quanto fresca è più difficile da trovare  e poi mirtilli e scorze di agrumi, protagonisti di dolici e  torte varie.

Mentre la prima tipologia è offerta dalla natura, o al massimo, dobbiamo tostarla, la frutta fresca essiccata, deve essere esposta  al sole, oppure lavorata mediante appositi essiccatori, che privano i frutti del contenuto d’ acqua, al fine di prolungarne la conservazione. Quest’ ultima può esser mangiata tal quale, o dopo reidratazione in acqua ed utilizzata per ricette sia dolci che salate.

 

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