Come cucinare l’orzo

Come cucinare l’orzo
Come cucinare l’orzo

Uno dei cereali più antichi che esistano è l’orzo. Originario (forse) di Africa nordorientale ed Asia occidentale, oggi viene coltivato quasi in tutto il mondo ed è molto apprezzato per le sue tante proprietà nutritive.

Ricco di vitamine del gruppo B, l’orzo è in grado di fortificare le cellule nervose, di prevenire le affezioni polmonari e cardiovascolari e tiene a bada l’appetito. Essendo anche a basso indice glicemico riesce a non alzare particolarmente il livello di zucchero nel sangue ed aiuta inoltre ad introdurre i minerali alle ossa, proprio per questo il suo consumo è consigliato per i più piccini.

Grazie ai suoi tanti benefici Ippocrate lo consigliava per ogni tipo di malattia mentre gli antichi Greci ne facevano piatto base della loro alimentazione.

Curiosità: Lo sapete perché l’ostia della Comunione è tanto sottile ed ha una forma così piatta? Di certo non si tratta di un caso, infatti i primi cristiani erano soliti consumare del pane preparato con farina d’orzo, non lievitato.

Come scegliere l’orzo

Sono tre le tipologie di orzo esistenti: perlato, decorticato ed integrale.

L’orzo perlato è senza ombra di dubbio il più conosciuto ed utilizzato, facile da reperire in ogni tipo di supermercato. Ha il vantaggio di cuocersi in tempi relativamente rapidi ma anche lo svantaggio di perdere la gran parte delle sue proprietà nutritive durante la raffinazione.

L’orzo decorticato si acquista nei supermercati più forniti oppure nei negozi di cibi biologici. A differenza di quello perlato riesce a conservare una gran parte delle proprietà originali del suo chicco.

L’orzo integrale è praticamente rarissimo da trovare. Sono ben pochi coloro che lo producono ed è un vero peccato perché questo tipo di orzo, a livello alimentare, è in assoluto il migliore fra i tre.

Come cucinare l'orzo

Prima di poter essere cucinato l’orzo ha bisogno di un tempo di ammollo che varia in base al tipo di cereale da preparare.

L’orzo perlato, non avendo il chicco ricoperto dalla pellicina, non necessita di ammollo e può essere preparato in 30 minuti circa.

L’orzo decorticato ha bisogno di un tempo d’ammollo minimo di 6 ore e si cuocete in 45 minuti circa.

L’orzo integrale invece è quello che richiede un ammollo di 24 ore ed una cottura di 1 ora e 30 minuti circa.

In Italia questo cereale è impiegato particolarmente in Friuli Venezia Giulia ed in Trentino Alto Adige, protagonista di numerose minestre e gustose zuppe da preparare utilizzando quello perlato. Se utilizzato al posto del riso, l'orzo, può fare da protagonista in gustose e fresche insalate oppure particolari orzotti, da preparare come i più classici risotti.

Abbinarlo a verdure, legumi ed ortaggi non è affatto difficile, può essere infatti accostato in tutta tranquillità a funghi, piselli, lenticchie, fagioli, spinaci, zucchine e molto altro ancora, in piatti caldi o freddi. Chi ama le erbe aromatiche e le spezie può pensare di prepararlo con basilico, salvia, rosmarino, zafferano, curcuma o curry, il risultato sarà strepitoso!

insalata-di-orzo

Come conservare l’orzo

L’orzo viene venduto in pratiche confezioni e per conservarlo al meglio bisognerà tenerlo semplicemente in un luogo fresco, al riparo dalla luce. Una volta aperto invece sarà opportuno riporlo in un barattolo dalla chiusura ermetica.

 

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