Come riutilizzare l’olio del tonno in scatola

Come riutilizzare l’olio del tonno in scatola
Come riutilizzare l’olio del tonno in scatola

Ora più che mai dobbiamo limitare ogni spreco in cucina, soprattutto di alimenti che possono offrirci ancora tanto in termini di proprietà nutrizionali e gusto. È il caso dell'olio in cui è immerso il tonno in scatola, che solitamente scoliamo e gettiamo via (spesso anche per questioni di linea), ma che in realtà si rivela un prezioso condimento da riutilizzare in tante ricette: ecco alcuni dei metodi migliori per riutilizzare l'olio del tonno in scatola.

Come riutilizzare l'olio del tonno in scatola

Contrariamente a quanto si può pensare, l’olio del tonno in scatola è un alimento sicuro e recenti studi scientifici lo hanno confermato, come vedremo: questo significa che possiamo aggiungerlo al piatto che stiamo preparando con il tonno stesso, oppure usarlo come condimento in altre ricette.

Basta solo un po' di fantasia e voglia di sperimentare per trovare tanti modi per riciclare l’olio del tonno in scatola come condimento al posto dell’olio d’oliva naturale o come vero e proprio ingrediente di impasti per focacce, pizze o altri piatti, che ovviamente saranno caratterizzati dal profumo del tonno. Le soluzioni sono davvero tante, perché questo olio si presta per fare soffritti, marinature o salse, ma anche per insaporire antipasti, primi e secondi piatti a tema "mare".

Ecco quindi cinque modi rapidi e geniali per consumare questo olio aromatizzato al tonno in cucina ed evitare di sprecare una risorsa utile.

Olio del tonno come condimento

Il metodo più semplice per usare l'olio del tonno in scatola è condire la pasta o l'insalata di riso in cui usiamo il tonno come ingrediente protagonista, sia che si tratti di piatti freschi (l'insalata di riso, di pasta, di farro o di orzo) che di preparazioni cotte (possiamo aggiungere l'olio come grasso per il soffritto che poi condirà la pasta al tonno).

Una soluzione più originale e decisamente sorprendente è marinare pesce o crostacei da consumare a crudo con l'olio della scatoletta: basta preparare un'emulsione con olio extravergine d'oliva fresco, olio della scatola di tonno, sale, pepe ed erbe aromatiche a piacere in cui immergere gamberi, sgombri, tonno, acciughe o altri tipi di pesce ancora, facendo riposare per qualche ora per ottenere una pietanza gustosa.

Sempre in tema di creatività in cucina, possiamo bagnare con questo ingrediente una focaccia farcita - magari proprio col tonno in scatola - per avere un antipasto perfetto o uno snack che conquista tutti i palati.

Riutilizzare l'olio del tonno per insaporire le pietanze

A proposito di aperitivi o spuntini spezzafame, l'olio del tonno in scatola ci viene incontro con altri impieghi molto semplici: ad esempio, può accompagnare delle gustose bruschette o dei crostini che prevedono la farcitura con tonno stesso, acciughe, mozzarella o verdure saltate, creando un'intensità maggiore di sapore. Questo vale anche per un panino farcito con gli stessi ingredienti appena citati: bagnare con l'olio di tonno la parte interna del panino crea le condizioni ideali per un'esplosione di sapori dal primo all'ultimo morso.

Se invece vogliamo fare qualcosa di più elaborato (ma neanche troppo), possiamo sfruttare l'olio del tonno per fare una salsina aromatizzata: partiamo dalla preparazione della classica maionese o della salsa aioli, versando però a filo l'olio del tonno (e non quello evo naturale) al composto per ottenere una salsa con cui condire secondi piatti o (ancora) bruschette e tartine. Per dare un tocco in più possiamo preparare un patè di tonno, unendo con il frullatore a immersione l'olio, il tonno, un cucchiaio di limone, dell'aglio, un po' di sale ed eventualmente altri ingredienti a piacere.

C'è anche una versione ancora più semplice: usare l'olio del tonno per aromatizzare lo yogurt bianco (meglio se greco), creando quindi una salsina fresca dal retrogusto marino.

Perché non gettare l'olio del tonno

Tutti questi consigli per riciclare l'olio del tonno in scatola sono guidati da due considerazioni: innanzitutto, smaltire questo ingrediente non è così facile (non va semplicemente scolato nel lavandino, ma raccolto insieme agli altri oli esausti e smaltito secondo le metodologie corrette previste dal proprio Comune), ma soprattutto rischiamo di compiere uno spreco di una risorsa utile.

Stando a una recente ricerca della Stazione Sperimentale per l'Industria delle Conserve Alimentari (SSICA) di Parma, infatti, gli oli dei tonni in scatola (sia quelli confezionati con olio extra vergine, di qualità superiore, che quelli in semplice olio d’oliva) mantengono le caratteristiche nutrizionali originali, non presentano alterazioni grazie al processo di confezionamento (la scatola di acciaio isola da odori, luce, umidità e altri contaminanti esterni, mentre la sterilizzazione stabilizza il prodotto) e sono quindi in tutto e per tutto alimenti buoni e sicuri da consumare.

In particolare, questi oli diventano anche ricchi di vitamina D e acidi grassi omega -3, grazie al contatto con il pesce, che si vanno ad aggiungere al tesoro di proprietà che l'olio possiede naturalmente. E quindi, per la scienza, consumare l'olio della scatoletta di tonno (quando di buona qualità, come avviene piuttosto comunemente nei prodotti in commercio in Italia) è una pratica non solo possibile, ma anche consigliata.

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