Come utilizzare l’acqua di cottura della pasta

Come utilizzare l’acqua di cottura della pasta
Come utilizzare l’acqua di cottura della pasta

Preparare la pasta è una delle operazioni più comuni della cucina, soprattutto per noi italiani, ma forse tutti commettiamo un errore ogni giorno: non utilizziamo (o riutilizziamo) l’acqua di cottura, che finisce per esser gettata nel lavello. Come scopriremo, ci sono infatti tanti modi per non sprecare questo elemento sottovalutato, che si rivela versatile e vantaggioso con tante applicazioni pratiche!

Le caratteristiche dell’acqua di cottura

In questi ultimi anni abbiamo migliorato la nostra attenzione e sensibilità sul rispetto dell’acqua, una risorsa fondamentale per la vita umana e in generale per la salute del nostro pianeta e del suo ecosistema, ma la gestione dell’acqua avanzata dalla bollitura è ancora trascurata.

In realtà, quando cuciniamo la pasta – ma anche il riso e le verdure – nell’acqua si depositano tantissime sostanze positive che possiamo recuperare e riutilizzare in maniera ingegnosa e salvaspreco! Ad esempio, l’acqua di cottura di penne, spaghetti, fusilli eccetera diventa ricca di amidi e sali minerali e può diventare un sostegno per l’irrigazione, un detergente naturale, un cosmetico per uso personale, un prodotto per la cura e l’igiene o, più semplicemente, un ingrediente di cucina!

Come riutilizzare l’acqua di bollitura

Per poter concretamente usare l’acqua di cottura è sufficiente scolare la pasta utilizzando un semplice accorgimento: anziché rovesciare tipicamente il contenuto della pentola nel lavandino e raccogliere la pasta nell’apposito scolapasta (operazione di routine per tutti), dobbiamo posizionare lo scolapasta direttamente al di sopra della pentola di cottura, prelevando piccole porzioni di pasta da cui eliminare i residui in eccesso di acqua e mettendoli in un piatto o in una ciotola per il condimento, o in alternativa trasferire l’acqua in un’altra pentola durante l’operazione (sempre usando lo scolapasta).

Inoltre, per comodità possiamo poi trasferire ulteriormente l’acqua di bollitura in bottiglie o altre contenitori, servendoci semplicemente di un imbuto.

Gli usi dell’acqua di cottura in cucina

Il primo campo di applicazione di questo ingrediente riciclato è la stessa cucina: molto semplicemente, possiamo riutilizzare l’acqua di bollitura della pasta per cuocere le verdure, brodi di carne o verdure o preparare zuppe, oppure per rendere più liquidi e prelibati dei sughi che sono troppo concentrati, così da allungarli un po’ con dell’acqua della pasta già bollita.

Ci sono alcuni accorgimenti per non commettere errori: ad esempio, se usiamo l’acqua della pasta per preparare minestre o verdure possiamo arricchirla con erbe aromatiche per fare un brodo più gustoso, ma dobbiamo fare attenzione al quantitativo di sale, non aggiungendo altri insaporitori o cercando di gestirli al meglio.

Nel caso dei sughi e condimenti preparati in casa – ad esempio il pesto – può essere più comodo trasferire l’acqua di cottura in un bicchiere e valutare se serva aggiungere un po’ di liquido per distribuire poi meglio il condimento in ogni piatto.

Come sfruttare l’acqua della bollitura della pasta

La nostra acqua – ormai privata della pasta – può diventare anche la base per mettere in ammollo fagioli, ceci o lenticchie, che in genere devono restare in bagno almeno una nottata; al mattino, basterà scolare l’acqua rimasta e preparare i nostri legumi seguendo il procedimento preferito. Non possiamo però usare l’acqua di cottura per cucinare i legumi, attenzione!

Un altro utilizzo simile può aiutarci a mantecare la pasta, ovvero fare la pasta risottata che diventa più amalgamata e condita in modo più uniforme.

Molto interessante e vantaggiosa è l’opportunità di usare l’acqua di bollitura della pasta per fare una nuova cottura al vapore: è sufficiente l’acqua in una nuova pentola, poggiare l’apposito cestello in cui mettere gli ortaggi da preparare e procedere con la tecnica tradizionale che consente di preservare tutto il contenuto di nutrienti degli alimenti.

Fare gli impasti con l’acqua di cottura della pasta

Restiamo ancora in cucina per trovare altre soluzioni veloci per non sprecare l’acqua di cottura della pasta: un utilizzo pratico è utilizzare il liquido avanzato per la preparazione di impasti lievitati, ad esempio pane, pizze, focacce o torte salate, facendo però attenzione a dosare bene il quantitativo di sale (già presente nell’acqua) per evitare erroracci! I lievitati così fatti saranno di una morbidezza unica, grazie all’effetto degli amidi e dei sali minerali.

C’è poi chi suggerisce di trasformare l’acqua di bollitura in una bevanda: aggiungendo alcune gocce di sciroppo d’acero e mettendo il composto in frigo, avremo una bibita fresca da gustare in caso di calura.

Usare l’acqua di bollitura come detergente

Un utilizzo semplicissimo – e per fortuna già noto e diffuso – è quello di sfruttare l’acqua bollente da cui abbiamo scolato la pasta per mettere in ammollo le stoviglie prima di lavarle o di metterle nella lavastoviglie. In questo modo non sprecheremo altra acqua calda e avremo anche risultati migliori per togliere le incrostazioni da piatti, posate, pentole e padelle, lasciandole per qualche minuto a bagno nell’acqua ancora caldissima e dal potere sgrassante.

A proposito di detergenti, molto meno conosciuta è un’altra applicazione dell’acqua di cottura della pasta, che può diventare un impacco per i capelli, da applicare un quarto d’ora prima del lavaggio e dello shampoo: grazie all’amido, i capelli saranno più morbidi, e risultati ancora migliori si ottengono con l’acqua di cottura del riso.

Sempre in tema benessere, l’acqua calda in cui abbiamo preparato la pasta può diventare la base di un pediluvio rilassante, emolliente ed energizzante, aggiungendo magari qualche goccia di olio essenziale per un effetto ancora più potente.

Cambiando completamente modo d’uso, l’acqua di bollitura può aiutarci a realizzare la pasta di sale con cui far divertire i bambini oppure cimentarci in creazioni artigianali.

Usare l’acqua di cottura per innaffiare le piante

L’ultimo utilizzo alternativo dell’acqua di cottura della pasta è in giardino, per innaffiare le nostre piante, anche se ci sono però alcune accortezze e controindicazioni da rispettare.

Possiamo procedere senza problemi e rischi solo se non abbiamo abitudine di salare l’acqua in cottura, che possiamo utilizzare appena si è raffreddata per ogni pianta, vaso di fiori o erbe aromatiche. Avrà un effetto positivo perché è ricca di amido e di sali minerali e rendere il suolo più fertile senza alterare il suo pH.

Al contrario, se abbiamo salato l’acqua, gli ioni sodio e potassio possono innescare una reazione osmotica che potrebbe favorire l’avvizzimento improvviso di foglie e parti verdi: meglio evitare rischi e trovare un altro modo per non sprecare l’acqua di cottura della pasta.

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