Come cucinare la pasta in anticipo

Come cucinare la pasta in anticipo
Come cucinare la pasta in anticipo

Poco tempo per preparare ma non hai proprio voluto rinunciare a organizzare una cena con gli amici? Nessun problema, scopri come cucinare la pasta in anticipo e portarla in tavola come se l’avessi appena tolta dal fuoco. Qualche piccolo trucco preso in prestito dai migliori ristoranti ti aiuterà a fare una figura impeccabile con i tuoi ospiti.

Come al ristorante

E sì, in realtà dietro la pasta perfetta e al dente del ristorante c’è sempre lo stesso segreto. I tempi concitati, infatti, non permettono mica di buttare la pasta proprio subito dopo l’ordine del cliente, molto spesso la pasta è già cotta e pronta per essere condita. Sarebbe impensabile, infatti, rispettare tempi e consegne se non si facesse così. E allora perché non copiare? L’idea di recuperare tempo senza rinunciare a mettere in tavola un buon piatto di pasta è tutta da scoprire e replicare. Un modo pratico e utile per fare fronte a tutti gli impegni della giornata senza dover rinunciare a una dieta sane ed equilibrata, con la giusta dose di carboidrati, a causa del tempo tiranno. Fai come al ristorante e il successo sarà assicurato.

A tutto gusto

Preparare la pasta o il riso in anticipo non penalizzerà in alcun modo il risultato finale. Un procedimento semplice da mettere in pratica salverà più volte le vostre cene e i vostri pranzi. Per metterlo in pratica bastano solo tre ingredienti: pasta di semola di grano duro, sale grosso e acqua.

Come preparare la pasta in anticipo

Ecco qui il semplice procedimento da mettere in pratica. La prima cosa da fare è salare l’acqua fredda, lasciandola poi giungere a ebollizione. E’ a questo punto che va versata la pasta e va lasciata cuocere facendo molta attenzione ai tempi di cottura. Rispetto a quelli indicati sulla confezione, infatti, i tempi vanno dimezzati: cinque minuti? Alza il tutto dopo due minuti e mezzo. Semplice, vero? A questo punto scolate la pasta e fate passare lo scolapasta sotto un getto di acqua fredda proprio per bloccare e fermare la cottura. Per evitare che il tutto si attacchi (la pasta in cottura, infatti, rilascia l’amido che potrebbe favorire un attaccamento tra la pasta) usate un piccolo trucco: aggiungete alla pasta due cucchiai di olio extravergine di oliva e poi mescolate il tuto. Mettete il tutto in un contenitore e riponete con cura in frigo. Quanto tempo può restare in attesa la pasta così preparata? Fino a tre giorni, un bel pensiero in meno.

E poi?

A questo punto non resta molto da fare. Una volta pronti per la nostra cena sarà sufficiente preparare il sugo o il condimento da utilizzare e poi unire la pasta e un mestolo di acqua bollente. Basta attendere che evapori l’acqua e il tutto sarà pronto da portare in tavola. Basterà, quindi, attendere giusto un minuto per avere una cena pronta e ottima. La differenza non sarà notata da nessuno e i complimenti sono assicurati.

I segreti degli chef

Anche  grandi chef preparano la pasta in anticipo, tranquille. Certo, a differenza della soluzioni fai da te possono avvalersi di strumenti ad hoc. Di cosa si tratta? Di bollitori con cestelli dalle diverse dimensioni pensati proprio per una cottura multipla della pasta, perfetti per cuocerne di più e conservarla per i picchi di richieste. Si tratta di macchinari dotati di sofisticati processi che consentono un ricambio continuo dell’acqua evaporata con quella aggiunta subito dopo. Per quanto riguarda la quantità di sale che viene aggiunta in automatico viene considerata e calcolata in funzione dei litri di acqua contenuti nel bollitore, in genere si calcola circa 10 grammi per ogni litro d’acqua.

La pasta ripiena si può congelare

Con la pasta ripiena è possibile arrivare anche a tre mesi di conservazione, come? Semplicemente congelandola. Una volta preparata, infatti, la pasta va lasciata riposare per qualche minuto e poi va adagiata su un vassoio (facendo attenzione a realizzare un solo strato di pasta) da porre in freezer. Una volta congelata può essere divisa in pratici sacchetti da freezer e lasciata così fino a tre mesi. Un modo rapido di avere sempre a portata di mano dei gustosi medaglioni di pasta con ricotta e spinaci, ad esempio. In realtà, anche la pasta sbollentata (quella alzata a metà cottura  e poi passata sotto l’acqua fredda) può essere congelata, allungando in questo modo i tempi di conservazione. In molti preferiscono evitare la fase della sbollentatura, preferendo l’opzione freezer, per non bagnare con acqua fredda la pasta cotta. Per quale ragione? Perché il bagno freddo, oltre a bloccare la cottura della pasta stessa, potrebbe incidere sul sapore, portandolo in qualche modo via. In realtà si tratta di una tecnica che non incide più di tanto sul gusto e sul sapore del piatto finale che viene dato principalmente dal sugo chiamato ad accompagnare la nostra pasta. E su questo fronte c’è davvero solo l’imbarazzo della scelta.

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