Ananas

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Che cos’è l’ananas

Scoperto dal mondo occidentale solo dopo i viaggi dei grandi esploratori, l’ananas è un frutto (tecnicamente, una infruttescenza) che da sempre si accompagna al mare, e non solo per la provenienza: il primo a darne testimonianza fu Cristoforo Colombo, mentre James Cook e gli altri navigatori cominciarono a tenerne sempre una buona scorta a bordo, per evitare la malattia dello scorbuto. Gli indigeni del Sudamerica lo chiamavano “nana”, da cui è derivato dapprima il termine portoghese ananaz e poi successivamente il nostro nome attuale; gli spagnoli, invece, hanno preferito ribattezzarlo “piña” per la somiglianza alle pigne, contagiando anche gli anglosassoni con il loro “pine apple”. In ogni caso, ciò che resta immutato sono il sapore e le proprietà nutritive di questo strano alimento, che in breve si è diffuso in tutte zone calde e anche in Europa, diventando il frutto in scatola più consumato in assoluto, nonché l’emblema stesso della “tropicalità”.

Prima di elencare le numerose qualità di questo frutto, è bene dare uno sguardo al suo aspetto, anche perché – come avremo modo di dire in seguito – risulta fondamentale per riuscire ad acquistare e riconoscere un prodotto fresco. La forma dell’ananas è a dir poco tipica, con un corpo centrale che ricorda una grossa pigna con piccole placchette romboidali fuse tra loro e, in cima, una corona di lunghe foglie coriacee, lanceolate e dal margine seghettato; all’interno, invece, si scopre la dolcissima polpa, succosa e profumata, dal caratteristico colore giallastro.

 

Come scegliere l’ananas

Al momento della scelta di un ananas, dobbiamo fare attenzione ad alcuni dettagli “sensoriali” che possono farci capire se il frutto che abbiamo tra le mani sia giunto al punto giusto di maturazione. Innanzitutto, partiamo dalla vista e dal colore della buccia esterna: l’ideale è un arancione sfumato, ed è meglio stare alla larga da quelli troppo verdi (e dunque ancora acerbi), così come da quelli già troppo marroni (che sono al contrario troppo maturi); le foglie, invece, devono essere di un verde vivo. Passiamo poi all’olfatto, perché gli ananas maturi sprigionano un profumo inconfondibile, e soprattutto al tatto: se il frutto ci appare troppo duro o troppo morbido, non è consigliabile acquistarlo, perché quelli maturi risultano invece elastici e sodi. L’ultima prova è molto semplice, perché basta provare a tirar via una foglia dalla corona: se c’è molta resistenza, l’ananas è ancora acerbo, ma se viene via troppo facilmente, è troppo maturo.

 

Proprietà dell’ananas

Andiamo ora a scoprire cosa è contenuto all’interno di un ananas, ricordando che un singolo frutto può arrivare a pesare fino a 6 chili! La composizione degli elementi vede una presenza in stragrande maggioranza di acqua (circa l’86 per cento del totale), seguita da zuccheri (circa il 10 per cento, per la precisione, si tratta di destrosio, fruttosio e saccarosio), fibre alimentari, proteine, ceneri e solo uno 0,1 per cento di grassi, che determina anche una presenza limitata di calorie (solo 57 per 100 grammi). Dal punto di vista chimico, invece, si riscontrano vari minerali, tra cui manganese, magnesio, calcio, iodio, potassio, ferro, sodio, fosforo, zinco e rame, moltissimi amminoacidi (come gli acidi aspartico e glutammico, la fenilalanina, la metionina e così via), e soprattutto una importante dose di vitamine, sia di tipo A che dei gruppi B, K, J ed E, oltre alla vitamina C che era già nota ai marinai, come detto (si calcola un’incidenza pari a 37, 8 mg per 100 grammi di prodotto), e al betacarotene.

 

Utilizzi in cucina dell’ananas

In cucina, l’ananas viene consumato principalmente fresco, spesso come dessert o elemento centrale di ricette dolci; per chi ama i gusti esotici, un abbinamento da provare è quello con il rum, che esalta la dolcezza acidula del frutto. Ma negli ultimi tempi si stanno sperimentando anche soluzioni salate, utilizzando l’ananas insieme al riso o sulla pasta (soprattutto con pietanze a base di pesce o frutti di mare), come contorno a carni bianche come il pollo o anche caramellato in padella o cotto alla brace come elemento finale del pasto. Bisogna però prestare attenzione, perché l’apporto benefico di questo frutto si basa soprattutto sulla presenza di un enzima, la bromelina, che svolge un’azione salutare per il nostro corpo ma viene distrutta dal calore (e anche dai processi per inscatolare il prodotto).

 

Piccola curiosità sull’ananas

Uno dei luoghi comuni più diffusi vuole che “l’ananas bruci i grassi”, al punto che se ne suggerisce un largo consumo anche nelle diete: c’è un fondo di verità in questa affermazione, perché la bromelina ha innanzitutto un ruolo decisivo nel rendere digeribili anche le proteine più complesse, facilitando il processo digestivo. Inoltre, favorisce la diuresi, insieme agli acidi organici contenuti, e contrasta con efficacia la ritenzione idrica e la cellulite. Ma recenti scoperte indicano come questo straordinario enzima possa risultare decisivo anche per azioni di tipo antinfiammatorio e antinfluenzale (in collaborazione con la vitamina C), nonché anti tumorale e anti coagulazione, proteggendo dall’attività dannosa dei radicali liberi.

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