Cetrioli

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Cosa sono i cetrioli

Appartenente alla famiglia Cucurbitaceae – insieme a zucca, melone, anguria e soprattutto zucchine, cui hanno in comune anche l’aspetto esteriore – scientificamente il cetriolo è noto come Cucumis sativus ed è originario delle Indie orientali; ben presto, però, la sua coltivazione si è diffusa anche nel resto del mondo, in particolare per i suoi usi alimentari, apprezzati sin dall’antichità. Addirittura, i cetrioli sono menzionati nella saga di Gilgamesh (il testo sumerico risalente a oltre 4500 anni fa) come cibo frequenti sulle tavole dell’antica Ur, mentre Plinio il Vecchio ne certifica l’utilizzo nell’Antica Roma e racconta come l’Imperatore Tiberio ne fosse particolarmente ghiotto. Venendo alle caratteristiche botaniche, e al contrario di quanto si possa comunemente pensare, quello che consumiamo è il frutto della pianta, che si contraddistingue per la forma allungata (che misura dai 20 ai 30 centimetri), la buccia esterna verde, spessa ma commestibile, e una polpa interna di colore quasi trasparente, che raccoglie al centro i semi e si dimostra succosa e dal sapore leggermente acidulo (da cui deriva il nome latino, che rimanda al “cedro”). Al giorno d’oggi, si calcola che solo in Italia la produzione di cetrioli si aggiri intorno alle 120.000 tonnellate, concentrate in particolare in Lazio (un quinto del raccolto nazionale), Veneto, Puglia, Campania e Sicilia; le cultivar più diffuse sono il cetriolo Verde Lungo d’Italia, il Parigino, il Marketer e lo speciale Mezzo Lungo Bianco, che è immediatamente riconoscibile per la buccia di colore bianco.

 

Utilizzi in cucina dei cetrioli

Dal punto di vista gastronomico, le primizie di questo ortaggio, non ancora mature e ingrandite al punto giusto, vengono utilizzate per la realizzazione dei cetriolini sotto aceto, sotto olio o salamoia, che si dimostrano un elemento fondamentale per antipasti misti, per la tradizionale giardiniera o per il consumo come snack (soprattutto negli Stati Uniti d’America, dove i pickles sono ingrediente frequente dei cheeseburger). Più comune, soprattutto nel nostro Paese, è il consumo fresco e a crudo dei cetrioli, tagliati a fette sottili per far sprigionare così tutto il loro gusto delicato e fresco, aggiungendo una nota croccante a insalate, panini e condimento di piatti freddi o preparazioni particolari. Ad esempio, insieme all’aglio e al tipico yogurt, i cetrioli sono al centro della famosa salsa Tzatziki, che noi generalmente conosciamo nella variante greca, ma che è realizzata anche in altri Paesi dei Balcani Meridionali. L’accusa principale che viene mossa ai cetrioli riguarda le difficoltà di digestione, ma ci sono alcune soluzioni pratiche da attuare, come tagliare l’ortaggio un giorno prima del consumo, lasciandolo asciugare le fette cosparse di sale su un piano inclinato, oppure mangiarlo immediatamente dopo il taglio.

 

Proprietà dei cetrioli

Rinfrescanti e depurativi: è così che vengono definiti tradizionalmente i cetrioli, e a tutta ragione. L’analisi, infatti, dimostra che questo frutto è composto per quasi il 95% della parte edibile da acqua, e quindi rappresentano un ottimo sistema per mantenere la corretta idratazione, soprattutto durante l’estate, senza dover necessariamente ricorrere a continue bevute, e per regolare l’attività dei nostri reni. Inoltre, i cetrioli sono elemento centrale nelle diete dimagranti perché contengono pochissime calorie (appena 12 calore per 100 grammi di prodotto pelato, solo 13 se invece consideriamo anche la buccia), colesterolo e grassi, e anzi presentano acido tartarico, una sostanza predominante che impedisce ai carboidrati che assumiamo di trasformarsi velocemente in grassi. Molto ricca è poi la componente di proprietà nutritive che si trovano all’interno di questo ortaggio, a cominciare da fibre, vitamine (soprattutto di tipo C e K – concentrata nella buccia esterna) e sali minerali, oltre a potassio, magnesio, manganese, fosforo e rame.

I cetrioli risultano essere tra gli alimenti più sani e salutari in assoluto anche perché rappresentano una buone fonte di fitonutrienti (sostanze chimiche vegetali che hanno proprietà protettive e contribuiscono a prevenire malattie) come flavonoidi, lignani e triterpeni, che hanno benefici antiossidanti, anti-infiammatori e anti-tumorali, perché contrastano l’azione dei radicali liberi nel nostro corpo. Molti studi, inoltre, sono riusciti a certificare come l’inserimento dei cetrioli in una dieta combinata ad altri vegetali possa diminuire il rischio di obesità, diabete e malattie cardiache, migliorando l’attività di organi come fegato e pancreas e supportando la diuresi e l’eliminazione di tossine e liquidi da parte dei reni, per contrastare problemi come gotta e artrosi e l’insorgenza di calcoli; questo favorisce al contempo un colorito sano, una sensazione di aumentato vigore ed energia, e una riduzione complessiva del peso corporeo. Nella buccia e nei semi, inoltre, sono rintracciabili quote di fibre e beta-carotene, l’importante vitamina che serve a migliorare e proteggere la vista, oltre a caratteristiche anti-rughe e anti-invecchiamento: d’altra parte, chi non ha mai visto in un film la tipica “maschera con fette di cetriolo” indossata sul viso come trattamento estetico?

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